I
mestieri ebbero il loro sviluppo maggiore quando iniziarono
quando
divenne colonia romana nell’80
a.C. con il nome di Colonia Cornelia Veneria Pompei. Come già in
passato, Pompei continuò ad ingrandirsi e svilupparsi in ogni
settore, specialmente in quello economico, ampiamente favorita
dal suo entroterra fertile e dalla felice posizione
geografica. Si accrebbero tutte le attività legate al
commercio ed ai traffici marittimi. A Pompei
venivano prodotti ed esportati molteplici beni, quali tessuti,
vini, profumi, le botteghe abbondavano, il benessere
circondava tutta Pompei. Sui muri delle case sono
iscrizioni di propaganda elettorale o battute salaci rivolte
all’indirizzo di qualche cittadino. Sulle porte dei negozi le
insegne indicano l’attività svolta o il nome dei proprietario.
Accanto alle ville signorili della nobiltà e a quelle lussuose
della borghesia, sorgono case modeste dove vivevano più
famiglie. Le dimore dei contadini sono invece organizzate
intorno all’orto o al campicello. Ai margini della città si
trovano i lupanari, squallidi ambienti destinati a luoghi di
piacere per i marinai e la gente di passaggio. Negli stretti
vicoli, nelle botteghe o negli ambienti destinati ai servizi, si
scopre invece la routine giornaliera che interessava i lavoratori,
gli schiavi ed anche le donne di
casa. All’interno delle abitazioni si conservano ancora mobili,
suppellettili, argenterie ed ori, strumenti di lavoro, stoviglie,
lampade di bronzo e terracotta, cibi di ogni genere. A Pompei si
osservano banconi per la mescita delle bevande, frantoi e macine
di grano, laboratori per la lavorazione delle stoffe, officine di
fabbri, botteghe di alimentari ed ortofrutticole.
|
|
Copyright (c) 2002-2010 by
PUBLITECH
(info@publitech.it) |
|
|
|
|
|