REGOLAMENTO COVID19
Dal 1 aprile 2022, per accedere ai siti del Parco
Archeologico di Pompei non è più richiesto il possesso del
green pass rafforzato, né di quello base.
LA CASA DEI VETTI
riapre al pubblico dopo 20 anni: grande bellezza e triviale
realtà nella casa simbolo di Pompei
Viene restituita al pubblico una domus che per la prima
volta, dopo 20 anni di chiusura e una parziale riapertura
nel 2016 - relativa all’ambiente di ingresso dell’atrio e a
quelli circostanti- si può finalmente ammirare in tutta la
sua articolazione e complessità architettonica, grazie ai
recenti interventi.
Riapre la casa simbolo di Pompei, la casa dei Vettii, che
non manca in nessuna guida del sito UNESCO campano e in
nessun manuale sull’arte antica, grazie ai suoi straordinari
affreschi e alle sculture che adornavano il suo ampio
giardino.
RINVENIMENTO DEGLI ARREDI DELLA DOMUS DEL “LARARIO” NELLA
REGIO V UNA FOTOGRAFIA DELLA POMPEI DEL CETO MEDIO
La vita immobile di Pompei che riaffiora alla luce: ultimi
istanti di vita fotografati negli arredi sconquassati
dall’eruzione del 79 d.C.. Piatti, vasi, anfore, oggetti in
vetro e terracotta lasciati in bauli e armadi, abbandonati
frettolosamente durante la catastrofe e recuperati oggi con
gli strumenti dello scavo stratigrafico. Ma anche oggetti
meno documentati come un prezioso bruciaprofumi decorato, e
il gruppo unico di sette tavolette cerate raccolte da un
cordino, di cui è stato possibile realizzare un calco.
Piccoli ambienti arredati rinvenuti attorno al sontuoso
larario con raffigurato un ”giardino incantato”, già scavato
nel 2018 nel corso di interventi di manutenzione dei fronti
di scavo.
La storia del
Panettone: nasce a Pompei ma diventa milanese
Il Panis Pompeii, il primo panettone
Infatti esistono reperti storici e anche scritti che
certificano l’esistenza di un pane dolce simile nel sapore e
nell’aspetto al più noto dolce natalizio. Circa 2000 anni
fa, nell’antica città degli Scavi, i panifici producevano il
cosiddetto Panis Artolaganus, un pane ricco e per i ricchi.
Ai soliti ingredienti di acqua e farina, era possibile
aggiungere anche canditi, miele, uvetta, olio, vino e
ortaggi. E proprio questo era anche definito il pane per le
feste. Anhe esteticamente richiamava il panettone: l’antica
suddivisione, in 4 o 8 spicchi, veniva eseguita così da
poterlo spezzare con le mani in maniera più semplice. Però
il pane di Pompei era decisamente più basso rispetto al
panettone odierno. Nel tempo, anche a causa della fatidica
eruzione del 79 d.c., questa tradizione è svanita.
 |